martedì 9 agosto 2022

FORSCI TI NU’ EIRI PE’ MI! di Roberto Rovelli



L’ebressa d’a mei cuvéa                  

a te çerca int’u vöiu                         

d’in cö urmai stentu,                        

dùve u nu’ se sente ciü                    

u duçe son d’a tòu vuxe:                  

chelu bàrsamu ch’u rugliava            

dai tòi lèrfi ümeri e carnùsi,             

chel’amé ch’u me sédüxeva             

cume l’abéglia au l’è d’â sciùra.      

Ina fegüra da fantarsma                   

a me sgrafigna a teřéta d’i ögli        

inurbendu u piaixé asciarmàu                      

ch’a mei pasciùn a l’à desgravàu     

int’ê biéle d’a mei cusciénsa.           

Te sentu cume ti fussi u ventu                     

ch’u me strassa a sbrindéli,              

mescciandu tache de sanghe            

cun penùse làgrime sařàe                 

ch’i me cuřa dai ögli infirsài            

da mile agùglie punsüe.                   

Int’a lüxe stèrbura                            

d’in giurnu ch’u nu’ l’à fin,             

l’anscetà ch’a m’aganta â guřa         

a me lascia destunàu:                       

forsci ti nu’ eiri pe’ mi!                   

 

 

 

Roberto Rovelli – Dialetto di La Mortola

 

 

FORSE NON ERI PER ME!

  

L’ebbrezza del mio desiderio

ti cerca nel vuoto

di un cuore oramai spento,

dove non si sente più

il dolce suono della tua voce:

quel nettare che sgorgava

dalle tue labbra morbide e carnose,

quel miele che mi seduceva

come l’ape lo è dal fiore.

Un’immagine spettrale

mi graffia la retina

accecando il piacere sensuale

che la mia passione ha partorito

nelle viscere della mia coscienza.

Ti sento come tu fossi il vento

che mi lacera a brandelli,

mescolando gocce di sangue

con dolorose lacrime salate

che mi colano dagli occhi trafitti

da mille aghi acuminati.

Nella luce torbida

di un giorno che non ha fine,

l’ansietà che m’afferra alla gola

mi lascia frastornato:

forse non eri per me!


Nessun commento:

Posta un commento