giovedì 25 agosto 2022

CUM’U L’È BÈLU U MUNDU! di Roberto Rovelli


 

Muntàgne giànche de neve,                         

laghi e scciümaire d’argéntu,                      

ucéani infinì gagliurài de blö,                                  

bòschi e furéste vestì de vèrdu

i s’intreixa int’ina sinfunìa de cuřui.            

Cum’u l’è bèlu u mundu...                           

e nui u stamu destrügendu.                         

Arimai de tante méne:                                 

i vöřa, i sauta, i scava, i striscia, i nöa,        

i s’aciata, i se scurre, i s’acubia                   

int’a cuntügna andàma                                

ch’a natüra a gh’à mustràu.                         

Cum’u l’è bèlu u mundu...                          

e nui l’amu già méżu intüscegàu.                            

Génte, rasse e cuřui deferenti,                                  

maiscitante lénghe e dialeti,                                               

pe’ cuscì de custümanse e tradiçiùn,           

mode de mangià e vestimenti,                                  

e chi créde u pö pregà u sòu Scignù.           

Cum’u l’è bèlu u mundu...                          

e nui cuntügnamu a amassàsse.                   

O mundu perduna a nòstra ignurança...       

nui nu’ t’amu dau récatu gàiri bèn;             

inte ‘sti tempi de dübiu e témansa               

agiütane tü a capì cosa duvemu fa,              

percose in tüti ‘sti ani ch’amu sgairàu         

nui nu’ amu imparàu ancù rèn!                    

Cum’u l’è bèlu u mundu...                           

 

 

 

Roberto Rovelli - Dialetto di La Mortola

Secondo classificato ex æquo al XVII Concorso letterario di Poesia Dialettale “Giannino Orengo” di Dolceacqua – Ed. 2022, con la seguente motivazione:

Con metrica attenta e cadenzata, il poeta descrive il fascino del mondo fisico e della sua vegetazione, quello animale nelle sue tipologie, quello umano nelle sue variegate razze, usanze e tradizioni, intercalando i versi con l’apprezzamento della bellezza del mondo e, al tempo stesso, evidenziando i danni che l’uomo ha apportato. Conclude chiedendogli perdono per il maltrattamento ed un aiuto per comprendere come porre rimedio a tutti gli scempi compiuti. Sensibilità nei confronti dei problemi di inquinamento in cui versa il pianeta.

 

 

COM’È BELLO IL MONDO!


Montagne bianche di neve,

laghi e fiumi d’argento,

oceani infiniti variegati di blu,

boschi e foreste vestiti di verde

s’intrecciano in una sinfonia di colori.

Com’è bello il mondo...

e noi lo stiamo distruggendo.

Animali di tante specie:

volano, saltano, scavano, strisciano, nuotano,

si nascondono, si rincorrono, s’accoppiano

nella continua evoluzione

che la natura ha loro insegnato.

Com’è bello il mondo...

e noi l’abbiamo già mezzo inquinato.                     

Gente, razze e colori differenti,       

tantissime lingue e dialetti,              

molte usanze e tradizioni,

maniere di mangiare e di vestirsi,

e chi crede può pregare il suo Dio.

Com’è bello il mondo...

e noi continuiamo ad ammazzarci.

O mondo perdona la nostra ignoranza...

noi non ci siamo presi cura di te molto bene;

in questi tempi di incertezza e timore

aiutaci tu a capire cosa dobbiamo fare,

perché in tutti questi anni che abbiamo sprecato

noi non abbiamo imparato ancora nulla!

Com’è bello il mondo...


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