giovedì 10 settembre 2020

U SÙ COME PADRUN di Raffaella Martini


Desciulate! Nu ciurnega!
Nu gh’e tempu
per perdise en beligure
begna camina! Aviau!
Chi te pasa dere,
chi te pasa denai
tϋti abasurai
asciarmai a serca
loche nu arescen a truva,
en cua ϋn dere l’autru
denai a in ren cien de tante couse
pastau de parole mai dite,
de baiji mai dai
per nu afermasse mai
pe a cuita d’ariva
sensa mancu save und’anda.
Au basta! Me sentu muri!
Tϋtu su burdelu u me fa asfereiji……
Vogliu senti e geve suta i pei,
a giaira che a sciuscia en tu valun,
l’oudu d’ina rosa ancu empuma,
l’aria sutira de nuembre, candu in va a arama!
On lestu!
On lestu cun sa vita, sempre destrambariun
de chi en la vogliu noma u su
come padrun.



Raffaella Martini – Dialetto di Ceriana
PREMIO CIVILTA’ CONTADINA “MADALENA DE FUNTANE” a “U Giacuré 2020” con la seguente motivazione: Il confronto tra la vita di città e quella di campagna è il tema su cui si snodano i versi, con un ritmo incalzante, per certi versi “galoppante”. La frenesia, lo stress, il correre, il nulla della città lasciano il posto ad un ritorno alla terra, al rumore del fosso, al profumo di una rosa non ancora sbocciata, al tempo della raccolta delle olive, affinché non sia più l’orologio a dettar legge, ma il sole. E l’amore.


IL SOLE COME PADRONE

Sbrigati! Non indugiare!
Non c’e tempo
Per perdersi in quisquiglie
Bisogna andare! Presto!
Chi ti passa davanti,
chi ti passa dietro,
tutti indemoniati,
affannati a cercare
quello che non riescono a trovare
in coda uno dietro l’altro
davanti ad un niente pieno di tante cose
impastato di parole mai dette,
di baci mai dati
per non fermarsi mai,
per la fretta di arrivare
senza neppure sapere dove andare.
Ora basta! Mi sento morire!
Tutto questo rumore mi fa rabbrividire……
Voglio sentire le zolle di terra sotto i piedi,
Il torrente che soffia nella valle,
Il profumo di una rosa non ancora sbocciata,
l’aria sottile di novembre quando si raccolgono le olive
Ho smesso!
Ho smesso con questa vita sempre di corsa
Da ora in poi voglio solo il sole
come padrone.

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