giovedì 17 settembre 2020

GH'ANDESCI, GHE DISCI, GHE PARLEI di Ferdinando Bagnoli

     
     
U paie Antò, u paie ru paie de Bianca
E l'eia ru carantötu e u cuntava
Che seme a Baiadu i parlava devesu.
Pe' dì sun andau i diija gh'andesci
Pe' dì a go ditu  i diijia ghe disci,
Pe' dì a go parlau i diijia ghe parlei.
A me dumandu chi fusse sta gente
Che palava a sta moda
E unde i pon esse vurae
Ste paole chi me pan cuscì bele.
Fosci caicüna se pureria ancùu truvàa
En tre cae derucae en-na Cereijia
Unde ruvei e viarbure, chi han cuvertu tütu,
Cu u sò engaravügliu e ne e lascian ciü sciurtì.



Ferdinando Bagnoli - Dialetto di Baiardo
PREMIO “CENTRO DI CULTURA DIALETTALE” in memoria di Stevanin Carabalona a “U Giacuré 2020” con la seguente motivazione: Il dialetto ligure, nella modernità, non contempla l’uso del passato remoto dei verbi, benché anticamente esistesse: nel genovese scomparve nella seconda metà dell’Ottocento. La poesia ne testimonia a suo tempo l’utilizzo nel dialetto di Baiardo e l’autore si chiede dove poter ritrovare quelle parole che gli sembrano belle, pur sapendo benissimo che sono imprigionate nell’abbandono come abbandonati sono certi luoghi del paese. Testimonianza interessante di perduti aspetti linguistici.


CI ANDAI, GLI DISSI, GLI PARLAI                                

Il nonno Antò, il padre del padre di Bianca,
Era dell'ottocentoquarantotto e raccontava
Che una volta a Baiardo parlavano diversamente.
Per dire sono andato dicevano gh'andesci,
Per dire gli ho detto dicevano ghe disci
Per dire gli ho parlato dicevano ghe parlei.
Mi domando che persone fossero
Quelle che parlavano così
E dove possono essere volate
Queste parole che appaiono così belle.
Forse qualcuna si potrebbe ancora rinvenire
Nelle case dirute di Cereijia
Dove rovi e vitalbe, che hanno coperto tutto,
Con il loro groviglio gli impediscono di uscirne.

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