mercoledì 9 settembre 2020

PICHOUNA DÓU SAHEL di Yves Robaut


Paura pichouna desgraciada,
De sa maire que n’a jà plus,
Couòr macat, soufrisse lou siéu destin.
Aloura souguigna e canta lou matin.

Ignourant ben-èstre e counfouòrt
Empara, paureta, à liegì e à cuntà,
Sus d’un vielh assèti de la caseta ventada.
Ma souguigna e canta lou matin.

Davant lou maigre past dóu miejou,
Noun sau se mangerà lou sera,
E deman es encara tant aluègnat !
Pura souguigna e canta lou matin.

Viéu au ritoumou dóu soulèu,
Si revilhant sourpresa d’estre toujou viventa.
Urousa e serèna n’en souguigna,
Tamben cantareléa la vida estou matin .



Yves Robaut – Dialetto di Nizza costiero
Premio Circolo della Castagnola di Ventimiglia a “U Giacuré 2020” con la seguente motivazione: Delicata descrizione di una bambina sfortunata, che vive al bordo del deserto ed ha perduto la mamma: non ha nessuna certezza di vita, fosse anche soltanto quella di un pasto sicuro. Ella però sorride al mattino, vive al ritmo del sole e ogni risveglio la rende felice di essere ancora viva. Un esempio luminoso di amore per la vita, che rappresenta il tutto pur non avendo nulla.


RAGAZZINA DEL SAHEL

Povera figliola sfortunata,
di sua madre che più non ha,
cuore infranto, subisce il suo destino,
allora sorride e canta il mattino.

Ignorando benessere e agiatezza
Impara, miserabile, a scrivere e a contare,
su un vecchio sedile della capanna in vendita.
Ma lei sorride e canta il mattino.

Davanti al suo misero pasto di mezzogiorno,
lei non sa se la sera mangerà,
e domani è ancora così lontano.
Eppure lei sorride e canta il mattino.

Vive al ritmo del sole,
svegliandosi, sorpresa, di essere ancora viva.
Contenta e serena ne sorride,
in tal modo solletica la vita questa mattina.

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