mercoledì 7 luglio 2021

SCAVISSI di Roberto Rovelli

        
             

Rienduse, Mariétu u l’ava fa                                

int’u sacùn de papé che mi gh’ava dau 

e che pöi àvimu imbrücàu                  

int’ina strassa insüpà de benżina          

avanti de daghe fögu e lansàřa           

davanti â porta d’a vecia Fiurina.

Scapandu de cursa pe’ u carrùgiu

ragliàvimu: –Fögu! Fögu!–

pe’ atirà a sòu aténçiùn.                     

Candu a l’eira sciòrtia pe’ vé               

cose fusse tütu ‘stu sciaràtu                

e viste e sciame, alantura Fiurina,        

pe’ pùira che ghe pigliesse fögu           

a tenda d’a porta d’a cuxina,                      

cu’in pé a s’eira messa a pistà                             

çercandu de smorsà e sciame                     

ma inscì de nu’ brüxàsse u carcagnu.           

Féniu de pistà a strassa méża brüxatà, 

a s’eira résa contu d’u marrìu schèrsu          

viendu a sòu savata tüta inciastrà.               

 

 

 

Roberto Rovelli – Dialetto de La Mortola

 

 

DISCOLI

 

Ridendosi, Marietto aveva defecato              

nel sacchetto di carta che gli avevo dato

e che poi avrevamo avvolto

in uno straccio zuppo di benzina

prima di dargli fuoco e buttarlo

davanti alla porta della vecchia Fiorina.

Scappando di corsa per il vicolo

gridavamo: –Fuoco! Fuoco!–

per attirare la sua attenzione.

Quando era uscita per vedere

che cosa fosse tutto questo schiamazzo

e viste le fiamme, allora Fiorina,

per paura che le prendesse fuoco

la tenda della porta  della cucina,

con un piede si era messa a pestare            

cercando di spegnere le fiamme

ma anche di non bruciarsi il calcagno.

Finito di pestare lo straccio mezzo bruciacchiato,

si era resa conto del brutto scherzo

vedendo la sua ciabatta tutta impiastrata.

 

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