mercoledì 24 aprile 2024

AI MARTIRI DE CRAVASCO* di Edoardo Firpo

  

In memoria dei Martiri di Cravasco - 2023


Quello strazetto da crave

tra stecchi nûi e spinoìn

che verso a çimma o s’asbria,

a stradda a l’è ch’an battûo

in quella tetra mattin.

 

Cianzèivan finn-a i rissêu;

cianzèiva l’ægua in to scûo

a-o fondo di canaloìn.

 

Ma pâ sentî i so passi

luveghi comme un tanbuo,

lenti, che scûggian indietro

cö mutilòu in sce-e spalle;

i veddo cazze, stâ sciù;

perché stan sciù se fra poco

cazzian poi tutti lasciù?

 

Han ciammòu Dio in aggiûtto

con ogni colpo de chêu

pe lô, pe-a so moæ, pe-i figgêu,

ma o fî o se fæto ciù cûrto

e a raffega a-a fin a l’à streppòu.

Perché in te grandi ingiustizie

Dio o l’è sempre lontan?

 

E çerco in gio ai mæ passi

se un segno o fosse restòu;

no gh’è che i pochi fioretti

che in sce-o senté n’han lasciòu,

poi un strassetto de feuggia

secca ch’a sbatte a una ramma.

 

Dunque o dolore o se perde

comme da sabbia in to vento?

 

Ma in ta gran paxe di monti

se sente l’eco de l’ægua

lontan ch’ai ciamma, ch’ai ciamma.

 

 

 

Edoardo Firpo – Lingua genovese

 

 

AI MARTIRI DI CRAVASCO*

 

Quel sentiero da capre

fra nudi stecchi e spini

che verso la cima si scaglia,

la strada è che hanno battuta

in quel tetro mattino.

 

Piangevano i ciottoli,

piangeva anche l’acqua nel buio

al fondo dei canaloni.

 

Mi par di sentire i loro passi

lugubri come un tamburo,

lenti, che scivolano indietro

col mutilato sulle spalle;

 li vedo cadere, rialzarsi;

perché si rialzano se fra poco

cadranno tutti lassù?

 

Hanno chiamato Dio in aiuto

con ogni colpo del cuore

per loro, per la madre, pei figli,

ma il filo si è fatto più corto

e la raffica al fin l’ha spezzato.

Perché nelle grandi ingiustizie

Dio è sempre lontano?

 

E cerco intorno ai miei passi

se un segno fosse rimasto;

non ci sono che pochi fiorellini

che sul sentiero hanno lasciato;

poi uno straccetto di foglia

secca che sbatte su un ramo…

 

Dunque il dolore si perde

come la sabbia nel vento?...

 

ma nella gran pace dei monti

si ode l’eco dell’acqua

da lontano che li chiama, li chiama.

 


*Nell’eccidio di Cravasco, uno dei crimini di guerra più efferati commessi nel territorio genovese, furono fucilati 17 prigionieri politici per rappresaglia dopo la morte di nove militari tedeschi in uno scontro a fuoco, avvenuto il giorno prima, con i partigiani della Brigata Balilla. Si sacrificarono per gli ideali di pace, giustizia e libertà; erano ragazzi ventenni, uomini di mezza età, operai, tecnici, lavoratori: persone comuni che non si tirarono indietro quando le circostanze chiamarono a difendere la libertà di tutti. Furono prima imprigionati a causa del loro impegno, e poi assassinati per una vile rappresaglia. Sono i Martiri di Cravasco, frazione del comune di Campomorone, in provincia di Genova.


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