martedì 5 gennaio 2021

ANAE di Rita Zanolla


               Cume rame scciancae

 i çerca ancù ina cà

 pe’ turnà a vive…

 

               Ancöi, anae

 de nivure ingurmiscelae ae cole,

 desfirae dau ventu e menae,

 a l’àndiu, de ça e de là, fügiasche…

 

                Ancöi, anae de pousa

 unde l’arima a s’asusta suta in pagliassun

 e ghe paresce che u sù u s’asbrive

 a scaudà i ossi

 e ghe paresce zà che sece a prima.

 

                 Anae

 unde u tempu delongu abasürau

 da Caicün ciü in autu che u tempu

 u passa scherniusu

 arrecampandu lagrime e riu

 inte e riane d’a vita.

 

 

 

Rita Zanolla – Dialetto di Ventimiglia

1° classificato alla Prima Edizione Premio “Rina Govi”, 1997

 

 

 ANNATE

 

             Come anime alla deriva

cercano ancora un approdo

per tornare a vivere…

 

             Oggi, annate

di nuvole aggomitolate alle colline,

sfilacciate dal vento e condotte,

a caso, per ogni dove, senza patria…

 

             Oggi, annate di deposizione del fardello*

in cui l’anima si ripara sotto un cannicciato

e sembra che il sole si precipiti

a scaldare le membra

e le sembra già che sia primavera.

 

              Annatei

n cui il tempo abbondantemente stregato

da Qualcuno (che è) più in alto del tempo

passa beffardo

raccogliendo lacrime e riso

nelle fiumane della vita.

 

*rialzo del terreno, pietra o muretto per deporre il carico dalle spalle


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