mercoledì 9 luglio 2025

L’AŘAU di Giovanni Soleri



U paisan u scrive per tera,

cun l’ařau menau dau bö.

A masa insertà inte l’ařamùn

cum’a fuse in ciümin,

e u süù sařau d’u fronte

cume l’inciostru d’u cařamà,

i disegna surchi longhi e driti,

da ina turnà a l’autra,

inta fascia d’a vigna növa

e intu camin d’a vigna vécia

 



Giovanni Soleri – Dialetto di Vallecrosia Piani

Premio CIVILTA’ CONTADINA “MARIO E MADALENA DE FUNTANE” al XXXVIII Premio di Poesia Dialettale Intemelia “U Giacuré” – Ed. 2025 con la seguente motivazione:

Raffinata descrizione di un mezzo di lavoro agricolo, l’aratro, con dovizia di termini specifici di cui ormai è persa la memoria. Sudore e fatica del contadino danno vita ai solchi ben tracciati, diritti, da un capo all’altro della fascia: una vigna nuova incontra il percorso di una vita vecchia. Il ciclo della natura è imperituro, l’uomo di campagna lo segue finché gli è possibile. Immagini nitide, musicalità poetica.

 

 

L’ARATRO

 

Il contadino scrive per terra,

con l’aratro condotto dal bue.

Il vomere innestato nel ceppo

come se fosse un pennino,

e il sudore salato della fronte

come l’inchiostro del calamaio,

disegnano solchi lunghi e dritti,

da un limite all’altro,

nel terrazzamento della vigna nuova

e nel sentiero della vita vecchia.

 

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