In memoria dei Martiri di Cravasco - 2023
Quello strazetto da crave
tra stecchi nûi e spinoìn
che verso a çimma o s’asbria,
a stradda a l’è ch’an battûo
in quella tetra mattin.
Cianzèivan finn-a
i rissêu;
cianzèiva l’ægua in to scûo
a-o fondo di canaloìn.
Ma pâ sentî i so passi
luveghi comme un tanbuo,
lenti, che scûggian indietro
cö mutilòu in sce-e spalle;
i veddo cazze, stâ sciù;
perché stan sciù se fra poco
cazzian poi tutti lasciù?
Han ciammòu Dio in aggiûtto
con ogni colpo de chêu
pe lô, pe-a so moæ, pe-i
figgêu,
ma o fî o se fæto ciù cûrto
e a raffega a-a fin a l’à streppòu.
Perché in te grandi ingiustizie
Dio o l’è sempre lontan?
E çerco in gio ai mæ passi
se un segno o fosse restòu;
no gh’è che i pochi fioretti
che in sce-o senté n’han lasciòu,
poi un strassetto de feuggia
secca ch’a sbatte a una ramma.
Dunque o dolore o se perde
comme da sabbia in to vento?
Ma in ta gran paxe di monti
se sente l’eco de l’ægua
lontan ch’ai ciamma, ch’ai ciamma.
Edoardo Firpo – Lingua genovese
AI MARTIRI DI CRAVASCO*
Quel sentiero da capre
fra nudi stecchi e spini
che verso la cima si scaglia,
la strada è che hanno battuta
in quel tetro mattino.
Piangevano i ciottoli,
piangeva anche l’acqua nel buio
al fondo dei canaloni.
Mi par di sentire i loro passi
lugubri come un tamburo,
lenti, che scivolano indietro
col mutilato sulle spalle;
li vedo
cadere, rialzarsi;
perché si rialzano se fra poco
cadranno tutti lassù?
Hanno chiamato Dio in aiuto
con ogni colpo del cuore
per loro, per la madre, pei figli,
ma il filo si è fatto più corto
e la raffica al fin l’ha spezzato.
Perché nelle grandi ingiustizie
Dio è sempre lontano?
E cerco intorno ai miei passi
se un segno fosse rimasto;
non ci sono che pochi fiorellini
che sul sentiero hanno lasciato;
poi uno straccetto di foglia
secca che sbatte su un ramo…
Dunque il dolore si perde
come la sabbia nel vento?...
ma nella gran pace dei monti
si ode l’eco dell’acqua
da lontano che li chiama, li chiama.
*Nell’eccidio di Cravasco, uno dei crimini di guerra più efferati commessi nel territorio genovese, furono fucilati 17 prigionieri politici per rappresaglia dopo la morte di nove militari tedeschi in uno scontro a fuoco, avvenuto il giorno prima, con i partigiani della Brigata Balilla. Si sacrificarono per gli ideali di pace, giustizia e libertà; erano ragazzi ventenni, uomini di mezza età, operai, tecnici, lavoratori: persone comuni che non si tirarono indietro quando le circostanze chiamarono a difendere la libertà di tutti. Furono prima imprigionati a causa del loro impegno, e poi assassinati per una vile rappresaglia. Sono i Martiri di Cravasco, frazione del comune di Campomorone, in provincia di Genova.
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