domenica 29 agosto 2021

VÌ VÈJI di Mauro Maccario

 

Bràsi as-casciài insc’ina prìa

aisài càntu bašta d’in tèra,

i bràsi cun ina traja trìa

arunsài cun in cutèlu sèra.

 

Ciànte de vìu segnàe da e puàüre,

in tènpu cégàe da u péżu de l’üa

pe’ ìnce e curnüde purtàe da e müre,

aù du légnu d’ašbrivà int’a štüa.

 

Ma èscì se i dàn de ràpi pecìn

nu dàghe recàtu sérìa in pecàu

l’è da si auxinèli u ciù bon vìn.

 

Vì vèji che tante štagiùn i an pasàu,

maroutie e agni i porteràn a fìn

ma che bèlu gòtu de vìn i n’an lasciàu.

 

Vì vèji cume i noštri vèji.

 

 

 

Mauro Maccario – Dialetto di Soldano

I Classificata al Premio di Poesia Dialettale Intemelia “U Giacuré” – Ed. 2021 - Vallebona, con la seguente motivazione:

Il sonetto caudato descrive le viti invecchiate della vigna: contorte, segnate dalle innumerevoli potature e dai tagli di altri attrezzi. Ricorda quando erano piegate dal peso della troppa uva prodotta, che si metteva nelle bigonce, ora in disuso e diventate legna da ardere. Sono annose piante, ma i loro piccoli grappoli vanno raccolti meticolosamente, perché da essi uscirà il vino migliore: meritano un parallelo con i nostri vecchi. Toccante poesia nel rispetto della natura e degli esseri umani.

  


VITI VECCHIE

 

Braccia accovacciate sopra una pietra

sollevate quanto basta da terra,

le braccia con un tralcio sottile

rifilate con un seghetto a lama libera.

 

Piante di vite segnate dalle potature,

un tempo ripiegate dal peso dell’uva

per riempire le bigoncie trasportate dalle mule,

ora del legno da buttare nella stufa.

 

Ma anche se producono dei grappoli piccoli

non prestarvi cura sarebbe un peccato

si ricava da questi acini il miglior vino.

 

Viti vecchie che hanno visto tante stagioni,

gli anni e le malattie le porteranno alla fine

ma che gran bicchiere di vino ci hanno lasciato.

 

Viti vecchie come i nostri vecchi.


2 commenti:

  1. Ancora una volta, Mauro, sei stato capace di emozionarci tutti: la tua pressante ricerca di gustosi particolari, di analogie illuminanti (come dire, antica Noblesse oblige...) impreziosisce le tue creazioni. BRAVISSIMO

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  2. Riuscire a scrivere versi su di un tralcio di vite ormai quasi secca é come scavare nei nostri cuori, emozioni, sentimenti ormai coperti dalle tante vicende della vita.
    Eppure, se riesci a farlo, ti sgorgano dall'anima, sentimenti nuovi, sconosciuti, profondi. "il bicchiere migliore".

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