Reste acuregàe
peřle in precesiùn
cuscì i aspèita,
in tera, a stagiùn
Auti faixèi
ae cane imbuřelài
d’avustu sciořiscèi
a setènbre mairài
Teghe galàe
pendàgli douřai
cun in rugliu d’aiga
e ve savulài
Omi pecìn
gavagi aratài
longa a stagiùn
cà nu basta mai
Teghe anegiàe
pořtafègli deřai
dea girusìa dei àutri
e ve savulài
Sořdi buixàiri
mesìra de titu
legu de ren
besegnu de titu
In bifu de vèntu
a voscia esistènsa
Lege de natuřa
nu resteřè per semènsa
Enrico Allavena – Dialetto
pignasco
II
classificata ex aequo al Premio di Poesia Dialettale Intemelia “Giacuré” – ed.
2025, con la seguente motivazione:
Con una serie di quartine, l’autore
rivolge un vero proprio osservatorio al Fagiolo di Pigna. Dalla semina, dove
nel solco le “perle” si snodano come in una processione, aspettando la loro
stagione, poi si arrampicano sulle canne, ad agosto fioriscono, a settembre
maturano, con la sola irrigazione ed infine pendono dorati per essere raccolti.
Ed ecco che inizia l’intervento dell’uomo, con voglie di ogni genere: di
mangiarli, di venderli, di invidiare chi li produce, di vantare tale
prelibatezza. Basterebbe un soffio di vento per negare loro l’esistenza e, per
le leggi della Natura, perderne un bel dì la semenza. Visione impermanente
della vita, nonostante il forte attaccamento alla propria tradizione.
SEMENZA
Rosari coricati
perle in processione
così aspettano
sul terreno, la stagione
alti fagioli
alle canne aggrovigliati
in agosto fiorite
a settembre maturate
Baccelli fecondati
ciondoli dorati
con uno scroscio d’acqua
vi saziate
Uomini piccoli
gole bulimiche
lunga la stagione
che non basta mai
Baccelli andati a male
portafogli davanti
dell’invidia degli altri
vi saziate
Soldi bugiardi
misura di tutte le cose
mancanza di niente
bisogno di tutto
Un soffio di vento
la vostra esistenza
Legge di natura
non rimarrete per semenza
Nessun commento:
Posta un commento