Ti i atrövi dapertϋtu,
sceveri, sgapì, acamurai,
encancarì, acabanì,
atöscegai,
asperi, sgregliùi, areperì,
atuvai, agiacurì, arezegai,
aluvai, arestagnai,
ababurai.
S’aciatan suta i ruveai,
en te àvare ch’ouduran de
stocadò è d’agni pasai,
ent’ina màcia de tucu sciu’n
foudà
sciu u bordu d’ina veglia
cupeta sbercà,
d’ina pignata de tera cena
de Paternostri e de sà
benedia da tϋta l’aria che
l’à duvüu levà.
Ascì se ti nu i serchi
te muntan a a gura, t’astregnen
u cò
te fan ciuà i ögli che
lupegan zà in po’.
En t’in pì, come in
rebàrcaru dopu in tempurà
pà d’esse turna là,
in sente chel’oudù, ina
parola, in burdelu
ascì se de tempu n’è pasau
du belu
e in aresta come ennaniai
a sercà de mete enseme
tüti si regordi
desgumbuirai.
Raffaella
Martini - Dialetto di Ceriana
III Classificata al XXXIV Premio di
Poesia Dialettale Intemelio “U Giacuré” – ed. 2021 con la seguente motivazione:
Fedele ad un ritmo incalzante, avido di
esprimere tante cose, l’autrice srotola una serie di aggettivi ricercati,
specifici e bisognosi di tutela linguistica per descrivere i ricordi. Qualsiasi
gesto, oggetto o accadimento solleva alla memoria un odore, una parola, un
rumore mai più dimenticati, ma rimasti lì e pronti a riemergere, seppur
disordinatamente, in qualsiasi momento. Sono, a suo dire, sgangherati: è la
mente umana che funziona così, che vuole comunicarci sempre qualcosa, con
messaggi più veloci del tempo e in ordine sparso. La bravura sta nel saperlo
rendere in poesia.
RICORDI SGANGHERATI
Li trovi dappertutto
emaciati, sgapiti*, tarlati,
incancreniti, uggiosi,
avvelenati,
ruvidi, sgretolati,
rinsecchiti,
compatti, induriti,
azzardati,
affamati, raffazzonati,
ingannati.
Si nascondono sotto i rovi,
nelle ante che profumano di
lavanda e di anni passati,
dentro una macchia di sugo
su un grembiule
sul bordo di una vecchia
tazza sbeccata,
di una pentola di terracotta
piena di Padre Nostri e di sale
benedetta per tutta l’aria che
ha dovuto levare.
Anche se non li cerchi,
ti salgono alla gola, ti
stringono il cuore
ti fanno chiudere gli occhi
che piangono già un po’.
In un attimo, come un
arcobaleno dopo un temporale,
sembra di essere di nuovo
lì,
si sente quell’odore, una
parola, un rumore
anche se di tempo ne è
passato tanto
e si resta intontiti
nel cercare di mettere
insieme
tutti questi ricordi
sgangherati.
*anche “evaporati”
Nessun commento:
Posta un commento