Montecarlo
Za rocaforte guelfa e
Scignuria
D'i zeneixi Grimaldi, glurïusu
Lüstru i t’han dau Ranieru,
u vituriusu
Eroe d’e Fiandre, e Ansaldu,
ànima pia.
U so nome in sciù mà u s’e
fau grandiusu
De rinumansa in veia età
spiria,
E Albertu ascì sci u mà u l’ha
rinverdia,
Espressa in sen d’u to Müseu
famusu.
Da mil’agni, mai s-ciava de
putente
Invadénsa, ti vivi
indipendente,
Cun e to leze e cu a to libertà.
E da sèculi ancù t’è dau
vantà,
Tra parmure e giardin ch’i t’inculana,
De ricu Prinsipatu esse
suvrana.
Vincenzo
Jacono – Dialetto sanremasco
Da
Italia nostra intemelia
MONACO
I Grimaldi,
guelfi, tra i più potenti di Genova, fin dal 992 erano signori della roccaforte
di Monaco. Raniero Grimaldi nel 1304, con sedici galee genovesi assalta ottanta
navi del conte di Fiandra, facendo questi prigioniero. Conseguenza di tale
vittoria è l’influenza dei Grimaldi nelle Fiandre, dove inizialmente attinsero
favolose ricchezze dalle studiate speculazioni commerciali. Ansaldo Grimaldi,
vissuto nel 1500, ricco a tal
segno d’essere in grado d’acquistare del Banco di San Giorgio un capitale di
4000 luoghi che dovesse moltiplicarsi fino a
64000 per venire distribuiti in opere di beneficienza. Regala 800 luoghi per
riparare la darsena, il posto, le mura della città, i ponti, i mulini, gli
acquedotti. Benefica il popolo liberandolo dalle gabelle, dai debiti, dai quali
era gravato. Infine di altre donazioni è prodigo per la sua città.
Il loro
nome si fece grande di rinomanza sul mare, e sul mare rinverdita, secoli dopo,
dal loro discendente, il principe Alberto Onorio Carlo della casa Grimaldi –
Goyon de Montignon, insigne naturalista, con le sue spedizioni scientifiche
nell’Atlantico, e con la fondazione del famoso museo oceanografico di Monaco.
Egli fu pure promotore nel 1899 delle interessanti esplorazioni delle grotte di
Grimaldi.
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