Paura pichouna desgraciada,
De sa maire que n’a jà plus,
Couòr macat, soufrisse lou
siéu destin.
Aloura souguigna e canta lou
matin.
Ignourant ben-èstre e
counfouòrt
Empara, paureta, à liegì e à
cuntà,
Sus d’un vielh assèti de la
caseta ventada.
Ma souguigna e canta lou
matin.
Davant lou maigre past dóu
miejou,
Noun sau se mangerà lou
sera,
E deman es encara tant
aluègnat !
Pura souguigna e canta lou
matin.
Viéu au ritoumou dóu soulèu,
Si revilhant sourpresa
d’estre toujou viventa.
Urousa e serèna n’en
souguigna,
Tamben cantareléa la vida
estou matin .
Yves Robaut – Dialetto di
Nizza costiero
Premio
Circolo della Castagnola di Ventimiglia a “U Giacuré 2020” con la seguente
motivazione: Delicata descrizione di una
bambina sfortunata, che vive al bordo del deserto ed ha perduto la mamma: non
ha nessuna certezza di vita, fosse anche soltanto quella di un pasto sicuro.
Ella però sorride al mattino, vive al ritmo del sole e ogni risveglio la rende
felice di essere ancora viva. Un esempio luminoso di amore per la vita, che
rappresenta il tutto pur non avendo nulla.
RAGAZZINA DEL SAHEL
Povera figliola sfortunata,
di sua madre che più non ha,
cuore infranto, subisce il
suo destino,
allora sorride e canta il
mattino.
Ignorando benessere e
agiatezza
Impara, miserabile, a
scrivere e a contare,
su un vecchio sedile della
capanna in vendita.
Ma lei sorride e canta il
mattino.
Davanti al suo misero pasto
di mezzogiorno,
lei non sa se la sera
mangerà,
e domani è ancora così
lontano.
Eppure lei sorride e canta
il mattino.
Vive al ritmo del sole,
svegliandosi, sorpresa, di
essere ancora viva.
Contenta e serena ne
sorride,
in tal modo solletica la
vita questa mattina.
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