Da la mieu fenèstra
Ròse e clar lo lume
Fa jorn dins la tèsta
Plan si pinta Agèl
Dins l’imatge bèl
Lo cèu brama e chuma…
Dau mieu fenèstron
Lo monde que va
S’entana dau tron
Fòls paures que siam
Promessas en van
Que mai negre neva…
Dau mieu donajorn
D’unu a l’obratge
Fieus de colors
Tèisson l’avenir
Malan deu finir
Cambiar lo cadratge…
Jean-Pierre Spies
– Dialetto nizzardo delle Alpi marittime
Premio “Categoria Alpi Marittime” al xv Concorso di poesia
dialettale “Giannino Orengo” – Ed. 2020 con la seguente motivazione: L’autore descrive ciò che vede dalla
finestra in senso reale e metaforico. Sono tre le visioni: la finestra vera e
propria, dalla quale vede Monte Agel al mattino con i bei colori tenui; il
televisore, specchio di un mondo sempre più alla deriva; ed infine, il
lucernaio, da cui vede le generazioni più giovani intrecciare l’avvenire a
colori, ovvero la speranza.
DALLA FINESTRA
Dalla mia finestra
L’albore rosa e chiaro
Mi sveglia
Il monte Agel si colora lentamente
Nel bel paesaggio
Il cielo geme e si immerge…
Nel mio televisore
Il mondo così com’è
Si ripara dalla tempesta
Matti che siamo
Promesse vane
Mentre la neve cade sempre più nera…
Dal mio lucernaio
Quelli che stanno agendo
Figli di colori
Intrecciano l’avvenire
La sfortuna finirà per finire
Di cambiare i nostri modi di pensare…
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